Il settore si apre con una panoramica gioiosa sugli strumenti musicali, in particolare quelli usati nella musica etnica. Nel nostro museo gli idiofoni (strumenti a vibrazione) sono rappresentati da: cantarane e tarabacule, raschiatori, raschiatori con semi e altri piccoli strumenti costituiti con materiali poveri o di fortuna (gusci di noci, o pezzi di canna di bambù).
I membranofoni comprendono tamburelli e tamburi di ogni tipo ma al museo sono rappresentati unicamente da un tamburo di origine africana (collocato sopra le vetrine).
Gli aerofoni sono rappresentati da: flauti dolci, flautini, flageolet, flauti di Pan, ocarine, fischietti di terracotta, trombe, un’armonica a bocca e una fisarmonica “Abate” degli anni 50. Vi sono poi numerosi esempi di bocchini e ance di vari strumenti.
I cordofoni esposti sono: una mandola, una chitarra classica da conservatorio, una chitarra Eko ed un violino con archetto.
Le tradizioni musicali orali, trasmesse nell’ambito di culture contadine, hanno suscitato interesse fin dai tempi del movimento Romantico che nel corso del 1800, stimolò lo sviluppo degli studi folcloristici europei e che, legato anche a fermenti ideologici, ebbe ripercussioni nel quadro della cultura musicale. In Italia le ricerche sulla musica popolare prenderanno l’avvio nel 1948 con la fondazione del “Centro Nazionale Studi di Musica Popolare”.
L’esposizione di strumenti musicali, come violino, fisarmonica, flauto, mandola, chitarra e tromba è accompagnata da fotografie, locandine, spartiti, testi di canzoni, che rievocano un passato in cui la musica di solisti, di orchestre improvvisate o di bande ha offerto la colonna sonora a matrimoni, battesimi, fiere di paese, processioni, balli a palchetto e funerali.
MONFERRATO
Di fronte alla rassegna di strumenti musicali, è presentata la ditta Monferrato.
La ditta Monferrato “Strumenti Musicali” nasce nel 1895 ad Acqui Terme come attività artigiana. Il fondatore, Giovanni Monferrato, fa esperienza a Torino presso una nota fabbrica di strumenti a fiato. Nel 1930 il figlio Alessandro Monferrato rileva in Alessandria, un negozio per la riparazione di strumenti a fiato della ditta Carnazzi e inizia un’attività che comprende anche la vendita di strumenti musicali, spartiti e i primi dischi a 78 giri. Dal 1960 al suo fianco lavora suo figlio Roberto che si specializza in riparazione e accordatura di pianoforti.
Sono presenti attrezzi per la riparazione di strumenti musicali in ottone e un tornio, un pianoforte con gli spartiti.