Già tra i secoli XIV e XV, il caffè come bevanda risultava diffusa presso gli arabi, dove era consumato soprattutto per tenersi svegli durante le orazioni notturne. Per non diffondere il segreto di una pianta considerata magica e preziosa, gli arabi ne proibirono l’esportazione. Con il tempo la sua propagazione passò da un insediamento musulmano all’altro, fino a conquistare l’intero mondo arabo. Ciò nonostante, l’uso della bevanda incontrava ostacoli, in quanto i suoi effetti eccitanti contrastavano con i rigidi imperativi della legge islamica, le autorità ne condannarono l’uso nei locali pubblici. Fu grazie al Sultano d’Egitto, che revocò gli ordini emessi, che il caffè raggiunse una diffusione più ampia.
Il caffè fece la sua comparsa in occidente nella seconda metà del ‘600: gli studiosi ne hanno fissato l’ingresso ufficiale nell’anno della sconfitta e cacciata dei turchi che assediavano la città di Vienna (1683). Fu un uomo di origine polacca che, usando i sacchi di caffè lasciati indietro dall’esercito turco aprì una bottega del caffè, all’inizio la bevanda non venne apprezzata ma successivamente, grazie all’aggiunta di miele e latte, il successo arrivò.
Nella seconda metà del XVI sec, il caffè come merce varcò i confini orientali, per approdare in Europa. Possiamo trovare tracce di caffè nella Venezia del 1570, grazie ad un medico e botanico che lo portò dall’oriente. All’inizio il costo era troppo alto e solo i ricchi potevano permetterselo. In Italia come in altri paesi, l’introduzione del caffè si scontrò con il parere di alcuni sponenti religiosi, tato che alcuni fanatici cristiani chiesero al papa Clemente VIII (1536 – 1605) di interdire “la bevanda del diavolo” ai fedeli.
Nel 1888, venne creata dall’ingegnere Alfonso Bialetti la moka, ovvero una macchina per il caffè, il quale viene preparato con acqua bollente sotto pressione dove il vapore incontra il caffè macinato.
L’invenzione venne brevettata nel 1933 da Bialetti, la cui azienda continua la produzione dello stesso modello che resta conosciuto come ‘moka express’.