Il Quarto Stato è un celebre dipinto a olio su tela realizzato tra il 1898 e il 1901 dall’artista italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo. L’opera, oggi conservata al Museo del Novecento di Milano, è considerata un’icona del movimento operaio e un capolavoro del realismo sociale.

Descrizione del dipinto
Il dipinto raffigura un gruppo di lavoratori in marcia, avanzando con determinazione verso lo spettatore. I protagonisti sono tre figure in primo piano: un uomo con la camicia arrotolata e il panciotto al centro, una donna con un bambino sulla sinistra e un altro uomo sulla destra. Alle loro spalle, una folla di operai e contadini riempie la scena, con espressioni serie e volitive. La luce calda e diffusa crea un senso di monumentalità, mentre la prospettiva enfatizza il loro incedere deciso.
L’ambientazione è una piazza o una strada di paese, con una tonalità cromatica dominata dai colori terrosi, tipica della tecnica del divisionismo, che Pellizza utilizzava per ottenere effetti di luce vibrante attraverso piccoli tocchi di colore accostati.

Contesto storico
L’opera riflette il clima sociale ed economico dell’Italia di fine Ottocento, un periodo caratterizzato da forti tensioni tra le classi lavoratrici e il potere politico. L’industrializzazione aveva portato all’aumento della popolazione operaia, spesso sfruttata e costretta a condizioni di lavoro difficili. In questo contesto, le prime lotte sindacali e le proteste per i diritti dei lavoratori iniziarono a diffondersi, e il quadro si inserisce perfettamente in questa narrazione.
Il titolo stesso, Il Quarto Stato, fa riferimento all’evoluzione della società: dopo il clero (primo stato), la nobiltà (secondo stato) e la borghesia (terzo stato), il proletariato emerge come nuova forza sociale in cerca di riconoscimento e diritti.

Curiosità
Pellizza lavorò per anni al dipinto, partendo da due versioni preparatorie chiamate Ambasciatori della fame e Fiumana, prima di arrivare alla composizione definitiva.
La tecnica del divisionismo, ispirata al pointillisme francese, era utilizzata per ottenere maggiore luminosità e profondità, rendendo il quadro ancora più vibrante e realistico.
Il Quarto Stato divenne un simbolo della lotta operaia e venne ripreso in numerosi contesti politici e cinematografici. La sua iconografia è stata citata anche nel film Novecento di Bernardo Bertolucci.

Dopo la tragica morte di Pellizza nel 1907, il dipinto venne rivalutato e acquisito dal Comune di Milano nel 1920, diventando un’icona del patrimonio artistico italiano.

Quest’opera è molto più di un semplice dipinto: è una rappresentazione potente della dignità del lavoro e della speranza di un cambiamento sociale.