Via Verdi nascondeva nel suo breve tratto l’accesso al Teatro Municipale, tempio della lirica alessandrina, andato in fumo come tutti gli altri teatri cittadini.

Nel secondo dopo guerra la città di Alessandria sente non solo il desiderio di poter ospitare nuovamente in un luogo degno spettacoli di prestigio e qualità, ma anche di una nuova spinta verso iniziative sociali e culturali. L’Amministrazione Comunale pensò alla ricostruzione del teatro. Sulle macerie del vecchio “Virginia Marini”, danneggiato dai bombardamenti e demolito nel 1965, sorse il Teatro Comunale di Alessandria, la cui costruzione si è conclusa nel 1978. Il locale, che è anche multisala cinematografica, offre nella Sala Grande un palcoscenico a livello europeo e attrezzature all’avanguardia dal punto di vista tecnico. La seconda sala, intitolata ad Adelio Ferrero, critico cinematografico di fama nazionale e primo presidente dell’Azienda, si presta così (come la più piccola sala “Zandrina”), ad essere sede perfetta per convegni e conferenze.

Anche per questo vengono esposti alcuni oggetti delle “toelette” che le signore portavano a teatro e all’opera: ventagli e ventagli con piume, spille, collane, binocoli da teatro e borsette da sera. In particolare vediamo una borsetta da teatro con borsellino risalente ai primi dell’800, di produzione Enrica Garlando. E’ anche presente uno scialle in cashmere appartenuto alla pianista Giuseppina Perenzoni; le fu donato dalla zarina Alessandra Federovna, moglie dell’ultimo zar Nicola II.